La vita è veramente imprevedibile.

A volte la strada della vita ci riserva delle curve impreviste, ma di straordinaria bellezza. Così succede che un giorno, un amico che ritengo un fratello, mi telefona e mi chiede non solo di essere presente al suo matrimonio, ma addirittura di essere proprio io a sposarlo! Non sapevo fosse nemmeno legale in Italia fare una cosa come questa. Così parto per Rimini, vado in Comune a firmare delle carte e a portarne delle altre per i giusti e doverosi controlli che la Legge prevede.

Tutto fatto! Tutto autorizzato! Possiamo procedere a lunghi passi verso il giorno più bello di questa coppia di amici. Finalmente preparo il mio discorso, lo leggo e lo rileggo, lo imparo a memoria, ne sottolineo i passaggi che ritengo più belli, e mi preparo alla grande celebrazione. Grand Hotel di Rimini, invitati bellissimi, gli sposi fanno luce e la cornice ha qualcosa di magico. Mi accingo a parlare e mi rendo subito conto di non dire nulla di quanto preparato. Tutto sgorga dal cuore, tutto diventa semplice e meraviglioso allo stesso tempo. Non ho incertezze, ma solo positiva emozione che mi porta a pensare prima di parlare. Arriva il bacio, arriva l’applauso liberatorio degli invitati, arriva la bottiglia di Champagne per festeggiare. Grazie Sabrina e Emanuele, grazie per l’amicizia e l’affetto che mi riservate. Vi voglio bene e sono orgoglioso di aver avuto questo grande onore: celebrare il vostro matrimonio.