Cantastorie

Mi sento ogni giorno di più un Cantastorie. Che piacevole sensazione!

Negli ultimi anni infatti ho scritto sempre per gli altri. Donne e uomini che mi hanno raccontato le loro storie e mi hanno ispirato. Piccoli libri, che comunque mi appartengono per stile, per quello scorrere facile dei pensieri. Per quelle parole semplici con cui riesco a raccontare uomini e vicende, senza inutili celebrazioni, ma soltanto con la forza delle loro imprese. Perché tali sono! Imprenditori che hanno sfidato il comune pensiero e hanno preso posizione. Storie di straordinario coraggio, che hanno dato senso alla loro vita, ma che possono ispirare quella degli altri, magari di coloro che arriveranno. Quei giovani che hanno bisogno di modelli, di stimoli e di coraggio. Così mi ritrovo a parlare di vino biodinamico, di gelato artigianale italiano in giro per il mondo, di tipografie che hanno trasformato un territorio ed una economia locale e di tanto altro. Vite e storie con radici e origini uniche e inimitabili, che hanno la dignità di essere raccontate e trasmesse anche quando questi protagonisti, grandi protagonisti, non ci saranno più. Rimarranno le loro imprese, non certamente omeriche o epiche, ma piene di dignità. In fondo il mio concetto di eroe è proprio questo! Sono felice di poterlo fare, di poterlo scrivere in modo semplice e chiaro. Quella semplicità che mi sta regalando qualcosa di insperato, ma bellissimo: diventare un Cantastorie.